La riscoperta di un maestro dimenticato del Novecento
Personalità artistica prepotente e suggestiva, Mario Giansone (Torino, 1915-1997) fu non solo scultore di profonda originalità e di elevatissima capacità tecnica, ma anche pittore, grafico, orafo straordinario, nonché ideatore di tecniche sperimentali sull'arazzo. Uomo difficile, introverso, negli anni sempre più attratto dalle curiosità e dalle esperienze misteriose del paranormale, dello spiritismo e dell'ultraterreno, si rifugiò nella solitudine, nell'isolamento di un mondo tutto suo, a proprio agio solo nell'insegnamento, tanto da essere ricordato ancora oggi dagli allievi, come catturante, fascinoso, suggestivo, ma sempre più ermetico e intellettualmente inavvicinabile.
«Mi piace ricordarlo – scrive il curatore Giuseppe Floridia – a gennaio in camicia con le maniche corte, che lavora all’aperto con un flessibile a un blocco di pietra, occhialoni da saldatore, bende sulla bocca e sul naso per difendersi dalla nuvola di polvere, oppure con martello, scalpelli, trapani o cartavetro, scalfisce o leviga i marmi; o in un piccolo locale in via Po dove disegnava o dipingeva in mezzo a cataste di legni, di fogli, di libri sotto lo sguardo di un vero teschio umano, un’immancabile musica di sottofondo, un proiettore per visionare sulla parete le migliaia di fotografie della sua vita di artista e l’ultimo arazzo dal quale non voleva separarsi, come sempre avveniva quando era costretto, per necessità, a vendere un’opera»
Questo volume vuole essere un «risveglio della memoria» nei confronti di un artista troppo a lungo dimenticato, mentore di una poetica che è visione, sottile dimensione esoterica, documento di una lezione che ha attraversato le sperimentazioni più avanzate del secolo scorso.
Nel libro sono pubblicati testi di Davide Alaimo, Marco Basso, Enrico Debandi, Giuseppe Floridia, Carlotta Fruttero, Giuseppe Luigi Marini, Angelo Mistrangelo, Monica Pontet e Cosetta Zanconato. Le tavole a colori che riproducono sculture, xilografie, incisioni, dipinti, disegni, arazzi, gioielli, sono suddivise per temi, tra quelli più frequentati dall’artista, dai gatti alle donne, dalla guerra al jazz.
In occasione del centenario della nascita dell’artista, a Torino sono state organizzate mostre presso il Liceo Artistico «Aldo Passoni», presso il Gruppo Ersel e a Palazzo Saluzzo Paesana.