LA TOMBA INTATTA DELL’ARCHITETTO KHA NELLA NECROPOLI DI TEBE
di Ernesto Schiaparelli 208 pp., 214 tavv. b/n, cartonato, 270 x 370 mm ISBN 978-88-89082-08-9 € 140,00 Data di pubblicazione: novembre 2007 Un egittologo rievoca lo spettacolare ritrovamento Nel corso degli scavi a Deir el-Medina, il villaggio operaio connesso con le due grandi necropoli regali della Valle delle Regine e della Valle dei Re, il grande egittologo Ernesto Schiaparelli scopre nel 1906 la tomba intatta dell’architetto Kha e della moglie Merit. Tutti i ricchi reperti sono trasferiti a Torino. Sulla tomba di Kha, una delle maggiori attrazioni del Museo Egizio di Torino e una delle rarissime tombe importanti ritrovata intatta, esiste a tutt’oggi solo una pubblicazione, quella del suo scopritore, Ernesto Schiaparelli, che oltre vent’anni dopo il ritrovamento pubblicò il volume La tomba intatta dell’architetto Cha (1927), tirato in pochissime copie, quindi rarissimo fin dal suo apparire. Il testo originale, di grande interesse e di facile lettura, parimenti apprezzabile dagli studiosi come dal grande pubblico affascinato dalle «avventure» dell’archeologia, viene ora riproposto da AdArte in un’accuratissima e fedele riedizione; è preceduto da una nota dedicata allo scopritore e da un’introduzione di Alessandro Roccati, professore Ordinario di Egittologia presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Torino, che colloca l’opera nell’attualità degli studi moderni. Nel libro si legge la descrizione di come fu rinvenuto lo straordinario corredo, che conserva intatto il fascino di un arredo unico, nella domesticità vissuta di una famiglia signorile e sembra quasi invitare il visitatore ad un ricevimento: abiti, lenzuola, coperte; letti, tavolini, sedie, armadietti e casse; biancheria, oggetti di toeletta e rituali, attrezzi da lavoro e cibarie, corone di fiori, oltre ai sarcofagi, le mummie e il papiro del Libro dei Morti. Ernesto Schiaparelli nacque il 12 luglio 1856 ad Occhieppo Inferiore presso Biella e morì il 14 febbraio 1928 a Torino.Perfezionatosi a Parigi sotto la guida di Gaston Maspero, dal 1881 al 1893 diresse la Sezione Egizia del Museo Archeologico di Firenze, che lasciò nel 1894 per passare alla guida del Museo Egizio di Torino, dove rimase fino al termine della vita. Libero docente dal 1902, nel 1903 inaugurò l’attività della Missione archeologica italiana in Egitto, con dodici fruttuose campagne. Nel 1907 divenne Soprintendente alle Antichità del Piemonte (e Valle d’Aosta) e Liguria, e dal 1909 fu altresì incaricato dell’insegnamento dell’Egittologia nell’Ateneo torinese. |
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AdArte sas Torino - Cap. Soc. € 20.000 int. vers. | ||
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